Fondi interprofessionali e politiche attive del lavoro. Quale futuro per la formazione continua?
Fondamentis ha colto l’occasione del Convegno del 6 dicembre scorso, organizzato da OBR Veneto e Rete Fondimpresa, presso il Palazzo della Regione Veneto a Venezia, per discutere l’utilizzo a livello regionale dei fondi europei per la partecipazione alla formazione continua e le sue ricadute sullo sviluppo dell’economia territoriale, tra nuove iniziative e una prima valutazione dei risultati degli ultimi anni di attività. Se nel benchmark sulla partecipazione alle iniziative di formazione, le imprese italiane hanno registrato un incremento rispetto allo scorso anno, risentendo dell’impatto delle misure di politica attiva a contrasto della recente negativa congiuntura economica, il dato resta però ben al di sotto della media europea.
Le imprese venete hanno attinto ai fondi europei per la formazione continua con percentuali superiori alla media italiana, restando però anch’esse lontane dai numeri dei paesi europei più virtuosi (es. Danimarca o Svezia).

Fonte: 17° Rapporto INAPP sulla formazione continua in Italia.
Secondo l’elaborazione ISFOL su dati ISTAT è proprio la scarsa propensione delle imprese a fare formazione la causa della maggiore fragilità dei sistemi. Il quadro generale che emerge dalla lettura del contesto italiano nel confronto internazionale (Prospettiva Europa 2020) indica dunque che le imprese possono fare molto di più in questa direzione per rendersi competitive a livello nazionale ed europeo. Il finanziamento pubblico alla formazione continua oggi disponibile per le imprese italiane è distribuito per i 2/3 dai Fondi interprofessionali, che rappresentano una risorsa fondamentale per lo sviluppo della cultura della formazione tra gli occupati, stanziando 670.000.000 € soltanto nel biennio 2015-2016.
Puntiamo ad anticipare il cambiamento: Specializzazioni intelligenti
Gli interventi hanno messo in luce le aree formative sulle quali sempre più si concentreranno gli aiuti e le iniziative pubbliche e dei Fondi Interprofessionali a sostegno delle aziende. Le specializzazioni intelligenti, come Green e Blue Economy, Digital Manifacturing, Smart Agrifood e Creative Industries, rappresentano alcuni degli snodi cruciali per il futuro del fare impresa. È in questa direzione che occorre sin da subito prepararsi, per anticipare il cambiamento e vincere le sfide poste dal futuro, passando anzitutto dall’aggiornamento tecnologico e dalla formazione e valorizzazione delle persone.
Facciamo Formazione e creiamo Innovazione
Come evidenziato quest’anno dallo sviluppo di nuove strategie, ad esempio con il Piano Industry 4.0, la formazione costituisce uno dei pilastri su cui promuovere un nuovo modello di sviluppo produttivo, individuandola come chiave per la crescita nell’ambito della quarta rivoluzione industriale, caratterizzata dal rapido sviluppo dell’innovazione tecnologica e organizzativa. Formazione e open innovation diventano oggi sempre più essenziali in un contesto sociale ed economico caratterizzato dalla previsione che il 65% dei nostri bambini, domani, farà un lavoro che oggi non esiste (World Economic Forum).
“Chi è cresciuto in questi anni di crisi è la piccola impresa che ha investito in innovazione e formazione”
Bruno Scuotto, Presidente di Fondimpresa
Condividiamo infine il pensiero del dott. Andrea Melchiorri, funzionario Confindustria Area Lavoro, Welfare e Capitale Umano, che insiste sull’importanza della “qualità della formazione come fattore strategico di competitività per il futuro dell’impresa”.
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