Piano Transizione 5.0
Come cambia nel 2025
Nella legge di Bilancio sono state inserite delle importanti modifiche al Piano Transizione 5.0; l’obiettivo è di rendere più appetibile la partecipazione al piano di investimento basato sulle risorse del PNRR.
Finora il credito d’imposta 4.0 (finanziato con risorse nazionali) ha svolto un ruolo importante nello spingere gli investimenti produttivi facendo “concorrenza” al 5.0. Per questo motivo, il governo ha deciso di apporre delle pesanti limitazioni al 4.0 per il 2025. A questa pagina l’articolo completo.
Di seguito le ultime novità del Piano Transizione 5.0. Tutte le modifiche saranno retroattive e quindi si applicheranno anche alle pratiche già avviate.
Scaglioni di investimento
Vengono uniti i primi due scaglioni (quello fino a 2,5 milioni e quello da 2,5 a 10 milioni) in un unico scaglione fino a 10 milioni che eredita le aliquote più alte dell’attuale primo scaglione. Quindi, attualmente gli scaglioni di investimento sono due:
Riduzione dei consumi a livello di struttura produttiva | tra il 3% e il 6% | tra il 6% e il 10% | oltre il 10% |
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Riduzione dei consumi a livello di processo produttivo | tra il 5% e il 10% | tra il 10% e il 15% | oltre il 15% |
Fino a 10 milioni | 35% | 40% | 45% |
da 10 milioni a 50 milioni | 5% | 10% | 15% |
Cumulabilità del Piano Transizione 5.0
La principale novità prevista è la possibilità di cumulare il piano Transizione 5.0 con il credito d’imposta ZES e con tutte le misure di incentivo, comprese quelle finanziate dai fondi europei, finora escluse. Per esempio, si potrà cumulare il credito d’imposta 5.0 con gli incentivi regionali finanziati con le risorse europee.
Dovrà essere rispettato il divieto del doppio finanziamento, per cui non si potranno coprire gli stessi costi con due incentivi.
Aliquote maggiorate per il fotovoltaico
Vengono aumentate le aliquote per gli impianti fotovoltaici con moduli di tipo a, b, c. Ora le aliquote variano dal 45,5% al 67,5%
Possibilità di evitare la certificazione energetica
Il progetto di investimento per la sostituzione di un macchinario obsoleto (che ha completato da oltre 24 mesi il suo piano di ammortamento) potrà evitare di includere la certificazione energetica, in quanto si suppone che raggiunga in ogni caso i requisiti per entrare nella prima fascia di efficientamento.
Se l’impresa vorrà entrare nella fascia di risparmio energetico più alta, potrà fornire comunque la certificazione a prova.
Le ESCo come beneficiarie del credito d’imposta
Le Energy Service Company potranno beneficiare anch’esse del credito d’imposta se svolgeranno lavori di efficientamento energetico sotto contratto EPC. L’Energy Performance Contract dovrà garantire il raggiungimento della percentuale minima di risparmio energetico e l’acquisto di un bene strumentale 4.0.
Mini proroga e tempistiche del Piano Transizione 5.0
Nella legge di Bilancio manca la mini proroga della scadenza per gli investimenti dall’attuale deadline del 31 dicembre 2025 al 30 aprile 2026. Il governo afferma che verrà inserita in un prossimo provvedimento.